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destionegiorno
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La sua poesia preferita:
Frutti dell’insonnia
Questa notte il tuo respiro mi ha donato
profondo.
Ho scoperto un altro mondo
più libero e fantastico:
negli specchi deformanti
con l’anima sospesa
e il naso pendente il mio Gengè.
Ho invano tentato di privilegiare
uno scarno ricordo
nella sua... leggi...
Nell'albo d'oro:
Ritrovarsi
Quale strana alchimia
il nostro incontro a distanza di un anno?
Ai piedi della Croce sofferenza,
ma anche gratificazione.
Con mano abbiamo toccato
e negli occhi letto di tutti
la gioia di rivederci.
L’amicizia come un fiume scorre tra i campi... leggi...
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Guido Buono
Lamento pietas e vita
Introspezione
Abbracciammo il tronco di un faggio secolare
muti e sospesi
nel sottobosco di foglie marcite
a percepir un suo battito
un suo brusio.
In cinque non chiudevamo l’abbraccio.
Sui licheni ospiti e nelle fenditure
il frenetico andirivieni
delle formiche
operoso.
Sulla cima dell’albero
possente
a scrutar l’orizzonte
una poiana.
Ora aggrediamo il vecchio faggio
al volger del suo tramonto.
Spiaccichiamo insetti molesti
zanzare, mosche e moscerini
umidi biancastri innocui gechi
e, invadenti, innumerevoli punti rossastri
ragnetti venuti da chissà dove
frenetici sui terrazzi, sugli embrici e sulle ringhiere
Nessun lamento?
Nessuna pietas!
Indifferenti siamo
al dolore non reclamato.
Ci sgomenta la morte degli esseri tutti
che non hanno voce.
Ci sgomenta l’idea che quella morte
non aggiunga o tolga nulla al reale.
Leghiamo scioccamente al lamento
il ristretto concetto di vita.
Potremmo essere come scarti
gettati in mare
mutilati e senza voce
senza più un lamento
agonizzanti, essere abbandonati
sulla riva di un fiume ruandese
e lasciare indifferente il mondo?
Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
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Nota dell'autore:
«Mi sgomenta l’idea che la morte di un insetto, un moscerino insignificante, non aggiunga o tolga nulla al reale.»
Commenti di altri autori:
«Testo della maturità, in un ricercare profondo la memoria della natura e delle cose. Versi di struggente bellezza a misurare il tempo sospeso. Molto apprezzata!»