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destionegiorno
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La sua poesia preferita:
Frutti dell’insonnia
Questa notte il tuo respiro mi ha donato
profondo.
Ho scoperto un altro mondo
più libero e fantastico:
negli specchi deformanti
con l’anima sospesa
e il naso pendente il mio Gengè.
Ho invano tentato di privilegiare
uno scarno ricordo
nella sua... leggi...
Nell'albo d'oro:
Ritrovarsi
Quale strana alchimia
il nostro incontro a distanza di un anno?
Ai piedi della Croce sofferenza,
ma anche gratificazione.
Con mano abbiamo toccato
e negli occhi letto di tutti
la gioia di rivederci.
L’amicizia come un fiume scorre tra i campi... leggi...
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Guido Buono
Strade bianche
Natura
Strade bianche
polverose
segnaste il mio giovane tempo
sbuffando talco tra le mie dita,
il fugace cammino segnando
dei miei giorni felici;
mutevoli effimere tracce
come i miei castelli di sabbia
dal sole impietoso diroccati,
dalla risacca spietata
fra inutili pianti
cancellati.
Al mattino ancor fresco e al vespro,
al ritorno dai campi,
cigolavano i bianchi sassi del selciato
sotto le grandi ruote dei carri ferrate,
sotto gli zoccoli di muli e cavalli,
di buoi poderosi e pazienti.
Ora è tutto annerito:
il catrame ti brucia
le ossa e il respiro,
il selciato è come pelle
butterata dal male.
Nostalgia del rimembrare
il magico silenzio,
al cospetto dell’immenso Taburno,
il frinire delle cicale,
monotono,
come il ticchettìo di lancette di sveglie
con tempi diversi e secondi
nella bottega dell’orologiaio.
Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
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Commenti di altri autori:
«Un testo di memoria, ricordi, rimpianti per una vita quotidiana di retaggio antico che volge alla fine. Il poeta con versi mirabili riesce a trasmettere al lettore movimenti di tempo sospeso, enanescenze infinite velate da un sottile velo di malinconia. Intenso!»